domenica 5 febbraio 2017

LA TEORIA PSICOANALTICA DI FREUD 

La psicoanalisi (da psico-psicheanima, più comunemente "mente", e -analisi: analisi della mente) è la teoria dell'inconscio dell'animo umano.
Nell'indagine dell'attività umana essa si rivolge soprattutto a quei fenomeni psichici che risiedono al di fuori della sfera della coscienza.
In secondo luogo la psicoanalisi è una prassi psicoterapeutica. Nello specifico, come cura dei disturbi mentali e, all'origine, come cura dell'isteria e successivamente dei fenomeni psicopatologici chiamati nevrosi. In seguito, il suo uso è stato esteso allo studio e trattamento di altri tipi di psicopatologie.
La psicoanalisi nasce per curare determinati disturbi mentali indagando le dinamiche inconsce dell'individuo. Fino alla fine dell'Ottocento, tali disturbi venivano trattati da psichiatri e neurologi tramite ospedalizzazioni a scopo rieducativo o con l'utilizzo dell'ipnosi.
Sigmund Freud, neurologo e utilizzatore dell'ipnosi, ipotizzò che alla base dei disturbi mentali fosse riscontrabile un conflitto tra richieste psichiche contrarie. Nel corso delle sue successive formulazioni teoriche, Freud formulò tre ipotesi, una successiva all'altra, riguardo alla possibile genesi del conflitto
- Il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà, cioè tra la necessità di soddisfare il "piacere" interno e il necessario confronto con il mondo reale
- Il conflitto tra pulsione sessuale e pulsione di autoconservazione (o dell'Io);
- Il conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte.







2 commenti: